Il mondo della voga alla veneta è sostanzialmente circoscritto a Venezia, salvo molte "repliche" esportate in altre città della regione e, in termini di citazioni a volte caricaturali o estemporanee, in giro per il mondo. Ma il remo e la "forcola" hanno fatto parte di cultura e vita quotidiana dei veneziani, dando luogo a un originalissimo sistema di voga adattato mirabilmente, e perfezionato nei secoli, a percorsi tortuosi dei rii cittadini, o lunghe cavalcate solitarie lungo i canali di laguna e barene, o per esercitare la pesca e il trasporto. Per molti secoli, e fino agli anni Sessanta, del Novecento, le barche lagunari sono state spinte da uomini - e donne - ai remi. Vogare era un camminare sull'acqua quotidiano e le competizioni a ogni livello, le regate, ne rappresentavano il naturale prolungamento agonistico. Oggi, le regate, a partire dalla "Storica" fino a tutte quelle che hanno per teatro le isole della laguna, rappresentano ancora un simbolo e l'eredità di un mondo ormai a rischio sopravvivenza. L'importanza di raccontare questa straordinaria tradizione, e i personaggi che ne hanno affollato la storia recente, è un omaggio alla città e alla sua cultura, un tributo personale che, da vogatore, ho scelto di offrire a questa magnifica consuetudine messa, oggi, in pericolo dallo spopolamento ormai inarrestabile del Centro storico.